Pasqua con il Dalí Universe: Salvador Dalí e le uova del Metodo paranoico - critico.

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Mercoledì, 24. Marzo 2021

 

“Gala e io incarniamo il mito sublime dei Dioscuri, nati da una delle due uova divine di Leda”.

 

La cultura catalana e l’ossessione di Salvador Dalí per il cibo hanno contribuito a rivelare il suo incredibile immaginario che lo accompagnò durante tutta la sua vita, influenzando profondamente la sua produzione artistica.

L’immagine del cibo è ricorrente in molti capolavori di Dalí, tra i quali il famoso orologio molle, rappresentato come un formaggio nell’opera “Persistenza della Memoria” (1931), frutto dell’elaborazione del sogno di una fetta di Camembert francese nel momento della sua deformazione e scioglimento.

 

 

Nella sua autobiografia “La mia vita segreta”, Dalí dichiara apertamente la sua passione per il cibo: “Per me, a sei anni, qualsiasi cibo gustato in cucina costituiva un peccato. I miei genitori mi permettevano tutto, tranne l'ingresso in quella stanza. E io me ne stavo ore intere sulla soglia dell'uscio vietato, con l'acquolina in bocca, sin quando mi si presentava l'occasione di scivolar dentro, nel mio luogo di delizie. E mentre le serve mi osservavano, ruggendo di gioia io acchiappavo un pezzetto di carne cruda o un fungo, e l'inghiottivo quasi strozzandomi, ma sentendomi inebriato dal sapore inaudito, dall'aroma affascinante della colpa e della paura”.

L’uovo è uno dei simboli preferiti da Salvador Dalí per la sua dualità tra la parte esterna dura e quella interna molle.

Dalí collega l’uovo alle immagini prenatali e all’universo intrauterino, simboleggiando, pertanto, la speranza e l’amore.

“Uova sul piatto senza piatto” (1932) è probabilmente una tra le opere più significative realizzate da Dalí aventi per soggetto l’immagine dell’uovo, illustrato come un elemento della realtà quotidiana che viene distorto e diventa protagonista della scena surreale elaborata attraverso il sogno.

 

 

Nella sua autobiografia “La mia vita segreta”, Dalí racconta l’idea alla base della realizzazione del dipinto “Uova sul piatto senza piatto”, elaborato come una sperimentazione dei “ricordi intrauterini”  nel periodo precedente alla nascita e vissuto all’interno del grembo materno: “le uova fritte sul piatto senza piatto, che avevo visto prima della nascita, erano grandiose, fluorescenti e molto dettagliate tra le pieghe ed i bianchi dalle tonalità leggermente bluastre”.

L’immagine dell’uovo, simbolo della perfezione divina, ha acquisito un ruolo importante in tutta la Storia dell’Arte, dalle pitture rinascimentali fino alle illustrazioni contemporanee.

Metafora con valenza positiva, l’uovo simboleggia la vita, il rinnovamento, la continuazione dell’esistenza ed il futuro.

Il pittore italiano Piero della Francesca, per Dalí “trionfo della monarchia assoluta e della castità”, nel 1472 rappresentò un uovo di struzzo sospeso sopra il capo della Vergine Maria, realizzando l’opera pittorica nota con il nome “Pala di Brera”.

 

 

L’artista spagnolo Joan Mirò, che aveva notato gli innegabili doni di Dalì ancor prima della loro maturazione, tanto da scrivere al padre “Sono assolutamente certo che l’avvenire di suo figlio sarà radioso!”, nel 1969 appoggiò un uovo giallo sulla seduta rotonda di uno sgabello, creando la scultura “Monsieur et Madame”.

 

 

Salvador Dalí fece dell’uovo una vera e propria icona artistica.

Dalí era letteralmente ossessionato dalle uova a tal punto di mostrarle in molte pitture e farle diventare parte attiva della sua vita quotidiana condivisa con la sua moglie e musa Gala.

“Fammi un uovo” chiedeva a Gala nei giorni in cui “soltanto un uovo alla coque con fette biscottate poteva agire sul metodo paranoico critico”.

Nella sua autobiografia “La mia vita segreta”, Dalí racconta il suo desiderio di: “aggiungere l’albumina necessaria allo schiudersi di tutte le uova invisibili e immaginarie che ho portato l’intero pomeriggio sopra alla mia testa, uova molto simili a quello della perfezione euclidea che Piero della Francesca ha sospeso sopra alla testa della Vergine”. 

 

 

 

 

 

La scultura in bronzo “Venere spaziale”, ideata da Salvador Dalí nel 1977, presenta un uovo posizionato a metà del busto femminile, simbolo di nascita, rinnovamento e orientamento verso il futuro.

In questa scultura, Dalí rende omaggio alla figura femminile e all’attrazione per la bellezza femminile, aggiungendo i suoi elementi surreali preferiti:

l’orologio molle, le formiche ed un uovo.

 

 

 

Fonti:

Diario di un genio, Salvador Dalí, 1963.

La mia vita segreta, Salvador Dalí, 1942.

Dalí: The Hard and the Soft, Sculptures & Objects, Robert e Nicolas Descharnes, 2004.

https://www.salvador-dali.org/

https://pinacotecabrera.org/

https://www.boijmans.nl/en

 

 

Immagini:

“La persistance de la mémoire (The Persistence of Memory)”, © Salvador Dalí, Fundació Gala-Salvador Dalí, Figueres, 2007 © 2006. Digital image, The Museum of Modern Art, New York/Scala, Florence.

“Œufs sur le plat (sans le plat) (Eggs on the plate (without the plate))”, © Salvador Dalí, Fundació Gala-Salvador Dalí, Figueres, 2007 USA: © Salvador Dalí Museum Inc., St. Petersburg, FL, 2007.

“Madonna and Child with Saints, Angels and Federico da Montefeltro” (San Bernardino Altarpiece), Piero della Francesca, 1472–1474.

“Monsieur ed Madame”, Joan Miró, 1969

“The Madonna of Portlligat”, Salvador Dalí, c.1950, © Salvador Dalí, Fundació Gala-Salvador Dalí, Figueres, 2018.

“Métamorphose de Narcisse (Metamorphosis of Narcissus)”, Salvador Dalí, 1937, © Salvador Dalí, Fundació Gala-Salvador Dalí, Figueres, 2007 © Tate, London, 2005

"Geopoliticus" child watching the birth of the new man, Salvador Dalí, 1943, © Salvador Dalí, Fundació Gala-Salvador Dalí, Figueres, 2011 USA: © Salvador Dalí Museum Inc., St. Petersburg, FL, 2011.

“Leda Low Table”, Salvador Dalí, conceived in the 1930's, first production in the 1990's. Credit to Editor: BD Barcelona Design.

Salvador Dalí sculpture “Space Venus” at the exhibition “Salvador Dalí a Siena, da Galileo Galilei al Surrealismo” (“Salvador Dalí in Siena, from Galileo Galilei to Surrealism”) in the city of Siena.

“Dalí: The Hard and the Soft, Sculptures & Objects”, Robert e Nicolas Descharnes, 2004.

Port Lligat, 1960. Dalí and Gala in the 2Throne Room”, © photo Descharnes & Descharnes.