Quando si parla di Lucio Fontana, uno degli artisti italiani più importanti dello scorso secolo, ritornano alla mente le sue tele tagliate e lacerate, dagli effetti unici ed idiosincratici.Beniamino Levi, Presidente del “Dalí Universe”, incontrò per la prima volta Lucio Fontana nel 1956, durante gli anni in cui dirigeva la sua “Galleria Levi”, sita a Milano in via Monte Napoleone.Tra le numerose opere esposte presso la galleria d’arte, realizzate da artisti italiani e stranieri, vi erano anche le tele di Lucio Fontana.
Argentino di nascita, Fontana nacque nel 1899 a Rosario, da genitori di origine italiana, trasferiti in Argentina.Nei suoi primi anni di formazione, Lucio Fontana lavorò prevalentemente come scultore accanto a suo padre.Nel 1927 tornò in Italia ed iniziò gli studi a Milano, presso l’Accademia di belle arti di Brera.Durante gli anni ’40 si avvicinò all’Astrattismo e successivamente, negli anni ’50, allo Spazialismo, corrente artistica di cui viene considerato il fondatore.Probabilmente, Lucio Fontana è conosciuto soprattutto per le sue famose tele lacerate e fregiate, opere realizzate tra la fine degli anni ’40 e durante gli anni ’50.
Levi incontrò molti artisti famosi e personalità di rilievo nel mondo dell’arte durante i suoi anni vissuti a Milano. Tra questi, l’incontro con Salvador Dalí è stato sicuramente il più importante, poiché ha cambiato il decorso della sua vita professionale.
Quando viene chiesto a Levi qual’è il miglior ricordo che ha di Lucio Fontana, egli risponde: “La sua umiltà. Non parlava mai di se stesso, parlava esclusivamente degli altri. Durante i nostri incontri mi ha spiegato il motivo della realizzazione dei tagli nelle sue tele. Voleva creare sulla tela una nuova dimensione, una terza dimensione nata dagli squarci e tagli. Ed allora tutto mi è sembrato chiaro.”
All’inizio della sua carriera artistica, Fontana vendeva con difficoltà le proprie opere. Sua moglie, diceva nel dialetto milanese: “Sei uno stupido!”Secondo Levi, Fontana è stato “un ricercatore di nuovi linguaggi stilistici, ed infine riuscì ad attirare il pubblico attraverso la sua arte.”