“L’universo si sta riducendo, non allargando. Si restringe, si concentra in un punto dello spazio, e per me quel punto è la stazione ferroviaria di Perpignan”. Salvador Dalí
Per la verità, non ci fermiamo a metà tra la Francia e la Spagna, nel luogo che per Dalì era il “centro dell’universo”, perfettamente localizzato al centro stesso della stazione di Perpignan; ma nell’Italia Meridionale, nella città nominata capitale europea della cultura del 2019, ed esattamente presso la stazione Fal di Matera centrale.
Nello spazio pubblico antistante la stazione, davanti alle luci cangianti della grande pensilina progettata dall’architetto Stefano Boeri, domina la scultura in bronzo “Cavallo con Orologio Molle” con i suoi 3 metri di altezza, ideata da Salvador Dalí nel 1980.
La presenza di quest’opera ha trasformato un luogo di passaggio e di breve sosta, arricchendo la sua valenza funzionale e sociale con quella architettonica ed artistica.
Al visitatore l’invito a fermarsi per ammirare “il Dalì scultore” attraverso un’opera che conduce a pensare al tempo, alla propria identità, alla meta del proprio viaggio, la cui stazione è appunto l’inizio ed il mezzo del cammino.
Uno spazio a cui non possiamo rinunciare, come disse Dalí nel suo “Diario di un Genio” in merito alla stazione di Perpignan, per l’artista catalano il luogo dove in assoluto “il cervello e l’anima di Dalí hanno incontrato le più sublimi idee”.
La scultura “Cavallo con Orologio Molle” è stata installata presso il piazzale antistante la stazione Fal di Matera centrale lo scorso 10 giugno, con l’obiettivo di valorizzare la città di Materà nell’ambito del ruolo di capitale della cultura europea nel 2019, insieme alla mostra dedicata a Salvador Dalí “La Persistenza degli Opposti” nella città dei Sassi.
Il cavallo, una delle immagini preferite da Dalí, è sellato con il tempo daliniano. Il famoso orologio molle sostituisce la classica sella e la figura animale diviene la rappresentazione della vita appesantita ed incatenata dal tempo. La scultura simboleggia l’onnipresenza del “tempo” ed il peso che esso porta in tutte le nostre azioni.
Dalí credeva che il tempo e lo spazio non potessero essere dissociati ed, in questa scultura, l’artista raffigura il tempo nella sua dimensione disordinata, fluida, sfuggevole e transitoria, aggiungendo un orologio molle avente la medesima forma dell’orologio raffigurato nel famoso dipinto “La Persistenza della Memoria” (1931).
Il tema del tempo che scorre turbò profondamente Dalí che dichiarò: “L'oggetto meccanico doveva diventare il mio peggior nemico, e per quanto riguarda gli orologi, dovrebbero essere morbidi, o non essere affatto”.
Davanti alla stazione Fal di Matera centrale il tempo controlla i passanti, mostrandosi con le sembianze di una sella di un cavallo.
Quale migliore sede poteva ospitare questa scultura che illustra nella tridimensione il concetto daliniano del tempo, offrendo a ciascun passante la possibilità di osservare un nuovo volto, quasi surreale, della facciata della stazione di Matera?