“Destino”, un cortometraggio della durata di circa 7 minuti, venne prodotto nel 2003 dalla Walt Disney Company ed ottenne un grande successo.
L’idea originale del film risale al 1945 ma il progetto venne completato solamente 60 anni dopo la sua idezione.
Alla fine degli anni ’30, Dalí lasciò l’Europa e si trasferì negli Stati Uniti; dopo essere stato espulso dal gruppo surrealista di André Breton, iniziò un nuovo “capitolo” della sua vita insieme a Gala.
L’incontro tra Salvador Dalí e Walt Disney avvenne nel 1945 in un ristorante ove, il produttore cinematografico raccontò a Dalí, il progetto di un cortometraggio animato dal titolo “Destino”, che illustrava il tragico destino di Chronos, il dio Greco del Tempo, profondamente innamorato di una donna mortale.
Il progetto d’animazione, combinava disegni animati ed oggetti reali, sullo sfondo esclusivamente musicale, realizzato da un compositore messicano, senza l’aggiunta della parte vocale.
Per otto mesi, tra la fine del 1945 e l’inizio del 1946, Dalí lavorò tutti i giorni presso gli Studios della Disney, senza interruzioni, dalle 8,30 della mattina al calare della sera, per la realizzazione del progetto a fianco di John Hench, capo disegnatore della Walt Disney.
Dalí disegnò centinaia di schizzi e bozzetti, ma purtroppo il progetto venne abbandonato, a causa della crisi economica che colpì la Walt Disney in seguito alla Seconda Guerra Mondiale.
Nel 1999, il nipote di Walt Disney, Roy Edward Disney, riportò alla luce il progetto e decise di completarlo.
Utilizzando i disegni originali creati da Hench e Dalí, con le loro personali note, e con l’importante contributo da parte di John Hench; un team di 25 animatori, diretto dall’animatore e regista francese Dominique Monfrey, finì nel 2003, il cortometraggio d’animazione musicale senza dialoghi, dal titolo “Destino”.
Nel 2003, il cortometraggio, dalla trama fiabesca e surreale, fu premiato al Festival internazionale del film d'animazione di Annecy, in Francia.
Nel 2004 “Destino” venne nominato agli Oscar quale miglior cortometraggio d’animazione tra gli appausi della critica; ed ancora oggi, a distanza di quasi trent’anni dalla morte di Dalí, continua a stupire ed emozionare il pubblico quale incredibile opera del cinema d’animazione, che unisce in modo inconfondibile, lo stile Disney e la visione surreale daliniana.