Dalí aveva un grande interesse per la matematica; la sua mente scientifica e geometrica è stata spesso paragonata a quella di Leonardo da Vinci, per il suo straordinario intelletto e la sua vasta conoscenza nei più disparati argomenti. Durante gli anni ’40 e ’50, l’interesse di Dalí si focalizzò sulle scienze naturali e, la sua arte venne intrisa e nutrita dalla profonda ammirazione nei confronti di Freud ed Einstein.In questo periodo, definito dallo stesso Dalí: “Il Misticismo Nucleare”, le sue pitture riflettono l’attrazione e l’entusiasmo per la fisica, la biochimica e la struttura del DNA.
“Galatea delle Sfere” è un esempio significativo dell’opera daliniana, che illustra visivamente la traformazione della struttura molecolare del DNA, ed esplica perfettamente l’interesse di Dalì per la scienza e per la teoria dell’atomo e della disgregazione materica.L’affascinante struttura elicoidale del DNA, diventa per Dalí oggetto di studio meticoloso, per poter essere attuata in campo artistico e concretizzata in quest’opera d’arte, creata durante il periodo del “Misticismo Nucleare”.
Il volto di Gala è chiaramente visibile, ma viene percepito in chiave astratta; ove il ritratto esplode in molteplici sfere fluttuanti, ed il punto di fuga crea l’illusione della profondità.L’immagine tridimensionale rappresenta unitamente l’armonia dell’arte rinascimentale e la teoria atomica della materia.La disgregazione materica ispirata dalla fisica nucleare, diventa tematica d’interesse e chiave interpretativa dell’evoluzione creativa del pittore catalano a partire dal 1945, anno coincidente con lo scoppio delle bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki.
Dalí desiderava che il dipinto “Galatea delle Sfere” venisse esposto al Teatro Museo di Figueres, dove può essere osservato ancora oggi.Questa pittura ad olio del 1952, è uno degli omaggi più eloquenti al volto della moglie e musa Gala, che Dalí amava chiamare con diversi soprannomi.Tra i molti, il nome Galatea si ispirava alla mitologia greca ed alla storia di Pigmalione, lo scultore innamorato della propria scultura, che grazie all’opera di Afrodite prese vita, consentendo a Pigmalione e Galatea di coronare il loro sogno d’amore.