Nel 1982, quando sua moglie Gala morì, Dalí rimase afflitto. Guidato dal desiderio di sentirsi spiritualmente accanto a Gala, Dalí decise di trasferirsi nel Castello di Pubol, ove la sua musa aveva trascorso gli ultimi anni di vita.
Da quel momento, le sue stravaganti apparizioni finirono, e Dalì si isolò nel Castello, abbandonando la vita pubblica.
Nonostante ciò, la sua fama e popolarità continuarono a crescere ad un ritmo esponenziale.
La fine degli anni ’70 e l’inizio degli anni ’80 marcarono profondamente la crescita professionale di Salvador Dalí.
Nel 1974 venne aperto il Teatro-Museo Dalí di Figueres, in Spagna, e nel 1982 venne inaugurato il Dalí Museum di San Pietroburgo, in Florida.
Nel 1979, un’ampia retrospettiva dedicata a Dalí venne esposta per la prima volta al Centro Pompidou di Parigi e, l’anno seguente, presso la Galleria Tate Modern di Londra.
Salvador Dalí ricevette dalla Spagna la massima onorificenza della Gran Croce di Isabella la cattolica e, nel 1982, venne nominato “Marchese di Pubol” dal Re Juan Carlos.
Nonostante la malattia e l’infelicità, Dalí continuò a lavorare fino al 1984, quando un incendiò catastrofico divampò nel Castello di Pubol, a causa di un cortocircuito avvenuto nella sua camera da letto.
Fu Robert Descharnes, suo segretario ed amico, a salvare la vita di Dalí grazie al soccorso immediato.
Deabilitato nel corpo e nell’anima, in seguito alle ustioni provocate dall’incendio, Dalí si ritirò completamente da ogni contatto con la vita pubblica e morì cinque anni dopo, nel gennaio del 1989.
“La Coda di Rodine” (1983) è l’ultimo dipinto di Salvador Dalí.
Una semplice composizione calligrafica sulla tela bianca, che illustra la complessa “Teoria delle Catastrofi” elaborata dal matematico e filosofo francese René Thom.
Nel 1978, Dalì venne eletto membro dell' Accademia di Belle Arti di Parigi ed, in occasione del suo discorso, definì la Teoria di René Thom come: “La più bella teoria estetica al mondo”.
Nel suo ultimo capolavoro, Dalí illustrò bidimensionalmente la “Teoria delle Catastrofi” di René Thom, prendendo come riferimento i grafici quadrimensionali elaborati dal matematico francese.
Nel dipinto “La Coda di Rodine” Dalí dimostrò, all’età di 79 anni, le sue straordinarie capacità artistiche, arrivando all’apice della sua genialità.