Questa settimana, il giorno 8 agosto, Dalí e Gala avrebbero festeggiato il loro 60° Anniversario di Matrimonio.
Il Matrimonio tra Gala e Dalí ha avuto un iter lungo, articolato e complesso. Gala è stata per Dalí la sua musa ispiratrice, il suo manager ed la sua moglie per cinquant’anni.
La coppia si sposò nel 1934 con il rito civile e, successivamente, nel 1958 con rito religioso, grazie ad una speciale dispensa papale concessa a Gala per consentire lo svolgimento della cerimonia presso una Chiesa Cattolica. Gala era di religione cattolica e divorziata da Paul Eluard, con il quale aveva avuto una figlia chiamata Cecile.
Dalì era fortemente attratto dall’idea del Matrimonio ed il suo pensiero in merito a questo Sacramento è riportato nel libro “Conversations with Dalí” di Alain Bosquet (2003).
“Gala ed io eravamo già sposati civilmente quando ricevemmo la benedizione della nostra unione da parte della Chiesa. La cerimonia del Sacramento del Matrimonio ebbe su di me una profonda impressione. Il fascino del luogo, il suo splendore, l’aspetto serio della cerimonia, ecc…Il piacere provato, unito alla mia esaltazione, sono stati così grandi da generare in me un forte desiderio di sposare nuovamente ed immediatamente Gala”.
Gala e Dalì vissero insieme lunghi periodi a Port Lligat e nel 1968 Gala si trasferì nel castello di Pubol acquistato per lei da Dalì, che poteva farle visita solamente dopo una richiesta scritta e particolari accordi, i quali resero ancora più stana e bizzarra la loro relazione di coppia.
Il Matrimonio per Dalí “è sacro”, come racconta egli stesso durante l’intervista da parte di Alain Bosquet nel libro “Conversations with Dalí”: “è la Sacralità che è importante....Io voglio che il mondo conosca quanto sia sacro l’amore”.
Dalí e Gala, l’eccentrico surrealista e la sua musa di origine russa, due personalità di origini diverse si incontrarono per caso. Sebbene il loro rapporto fosse pieno di eroticismo, il loro Matrimonio non è stato certamente convenzionale. Lo psicologo Dott. Kovary, in merito alla loro relazione di coppia disse: “era più simile ad un rapposto madre-figlio”. A volte Gala chiamava Dalí: “il mio piccolo figlio”. Si dice che Dalí e Gala non ebbero una “vera” relazione sessuale; nonostante Gala suscitasse in Dalí profonti desideri, egli aveva paura del contatto fisico.
Gala fu per Dalí il suo mondo, la sua intera vita, come egli stesso affermò nel libro di Alain Bosquet: “Per quanto mi riguarda, sento che la persona che amo deve elevare la mia intelligenza. In questo modo, io sento in me il massimo della forza conosciuta come l’eterno femminino”.