Dalí si occupò diffusamente di balletto e di teatro, creando scenografie già a partire dal 1927 e partecipando a frequenti collaborazioni nel corso di tutta la sua carriera.
L’olio su tela L'Œil Fleuri faceva parte della stravagante scenografia per la produzione del 1944 del balletto Tristan Fou (Tristano Pazzo). Dalí lo definì "Il primo balletto paranoico basato sull’eterno mito di Amore e Morte". Tristano è stato portato alla pazzia dall’amore e in questo stato si vede lentamente divorato dalla Chimera di Isolde, un’orribile e spaventosa trasformazione della sua amata. Ossessionanti e intensi, gli occhi di L’Œil Fleuri richiamano l’attenzione sull’ossessione di Dalí per la percezione e sui suoi tentativi di creare un linguaggio simbolico in grado di comunicare i propri pensieri interiori.
Lo spettacolare dipinto monumentale Spellbound è il risultato di una collaborazione unica tra Alfred Hitchcock e Salvador Dalí. Il film di Hitchcock Spellbound (Io ti salverò) del 1945, vincitore del premio oscar e i cui protagonisti erano due tra i maggiori nomi di Hollywood, Ingrid Bergman e Gregory Peck, fu uno dei primi film a misurarsi col tema della psicanalisi di stampo freudiano.
Il dipinto fu utilizzato come sfondo per girare la scena del sogno di Io ti salverò, che catturava vividamente la natura illusoria dello stato di subcoscienza, dove la realtà viene abbellita dai pensieri rimossi e dal funzionamento recondito della mente.
Dalí fu una scelta naturale per questo film in quanto profondamente interessato al tema della psicanalisi; inoltre, non solo aveva incontrato Freud personalmente ma lo aveva raffigurato in precedenti sue opere d’arte. Come lo stesso Hitchcock ebbe a dire: ‘Avrei potuto scegliere De Chirico o Ernst, ma nessuno era fantasioso e stravagante quanto Dalí.’
Dalí utilizzò il suo genio creativo per sfidare le nozioni preconcette di realtà e normalità, esprimendo con efficacia un mondo onirico fondato sull’immagine ricorrente di un occhio.